domenica 20 dicembre 2009

1/12/2009 Miami, la febbre del contemporaneo
La Stampa (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/viaggi/grubrica.asp?ID_blog=63&ID_articolo=796&ID_sezione=&sezione)
Una città ricca di eccessi e di luoghi da scoprire
LUCA BERGAMIN
Le insegne degli hotel art decò di Miami Beach strizzano l'occhio, si accendono e spengono continuamente. Le Ferrari gialle sono parcheggiate lungo Ocean Drive dai valletti dei ristoranti. I ragazzi sfrecciano sugli skateboard o al manubrio di biciclette dalle forme sinuose e abbondanti, come le ragazze bionde accompagnate dalle madri, bionde anch'esse, che sognano una carriera di starlette e passeggiano insieme sino a Casa Casuarina dove viveva Gianni Versace. I baywatch controllano le onde dalle cabine colorate, mentre i bodybuilder fanno a gara di vanità con i ragazzotti del beach volley e gli esibizionisti del jogging che corrono con serpenti intorno al collo. La musica del Mango's Tropical Café, come vuole la cantante e proprietaria Gloria Estefan, è altissima, e le cameriere sono "vestite" con costumi tigrati. Miami Beach è sempre la solita spavalda, anche in questi tempi di crisi. E dopo il Thanksgiving day, è pronta dal 3 al 6 dicembre, a fare da palcoscenico, insieme al Design District, il quartiere trendy emergente tra la 36th e la 41th Street, ad Art Basel Miami Beach, la rassegna di arte contemporanea più importante dell'anno. Tra le gallerie, non bisogna assolutamente perdere Bakehouse Art Complex, Diana Lowenstein Fine Arts, Locust Projects ove approdano gli artisti più strabilianti del momento (http://www.artcircuits.com/). Coral Gables invece è un autentico giardino tropicale abitato. Giganteschi alberi lanosi, palme che sfiorano le nuvole, fiori che sbocciano ogni giorno dell'anno nascondono alla vista ville in stile andaluso, con i patii e le facciate pastello impellicciate dalla vegetazione rigogliosa. Le strade portano nomi spagnoli quali Granada, Segovia, Toledo. In Columbus road i ficus hanno tronchi tondi come alcove, dove ci si potrebbe nascondere dentro senza essere notati. Più difficile, invece, è riuscire a sgattaiolare all'interno del magnifico Biltmore Hotel con la sua torre che copia il campanile della Giralda, a Siviglia, per incontrare il fantasma di Al Capone che dà da mangiare ai canarini svolazzanti nelle voliere in legno della hall dai soffitti a volta affrescati. Nella piscina, la più grande degli Stati Uniti, che ha avuto come bagnino niente meno che Johnny Weissmuller, il primo Tarzan del cinema, si nuota con Ricky Martin e Bill Clinton, mentre George W. Bush preferisce giocare a golf nel giardino dell'albergo. Anche in questo angolo europeo di Miami, non mancano bizzarrie tutte americane, come la Venetian Pool in De Soto Boulevard: sentieri di palme, grotte in pietra, ponti in stile veneziano richiamano bagnanti da tutto il mondo dentro questa cava riempita di acqua azzurra. Le future spose, accompagnate dalle madri, preferiscono passeggiare lungo la 22ª strada, ribattezzata Miracle Mile: ci sono solo negozi di abiti da ricevimento, bomboniere e gioiellerie. Il matrimonio sarà poi celebrato nella villa Vizcaya, una dimora in stile cinquecentesco italiano che i fratelli Deering, produttori di macchine agricole, fecero costruire all'inizio del '900 a Coconut Grove, prosciugando una palude. Il risultato è un mix di rococò, barocco e neoclassico che fa strabuzzare gli occhi, dal giardino all'inglese si vedono i grattacieli di Down town Miami e il ponte verso Key Biscayne. Che si può attraversare a piedi, per ammirare i grattacieli di Brickell dalle pareti in vetro sui quali si specchia l'azzurro della baia. Poco oltre, ecco il Seaquarium dove si assiste alle acrobazie di orche, foche e delfini, e più avanti, superata Credon Park Beach, si raggiunge il faro di Cape Florida affacciato sulle palafitte dei pescatori di Stiltsville.Cambia nuovamente l'atmosfera ma anche l'odore della città prendendo la calle ocho, una strada da… odorare e ascoltare più che da guardare. Siamo nel cuore di Riverside, ribattezzata Little Havana, qui vive la maggior parte del milione di cubani che hanno lasciato l'isola caraibica. Esce profumo di caffè dai balconi e dagli usci delle case, gli anziani fumano sigari davanti al "Versailles", il ritrovo storico della comunità habanera trasferitasi negli Stati Uniti, e inghiottono brioche salate ripiene di prosciutto. Giocano a domino e discutono di politica e della fine, sempre imminente secondo tutti quanti, del regime castrista. Nei negozi si trovano le piante da usare per i riti della santeria. E gli alligatori? Ci sono e sono tanti nel Parco delle Everglades che appartiene agli indiani Seminole: solcando questa palude a bordo degli airboat che si impennano sull'acqua con la pala posteriore, si fa quasi amicizia con questi gommosi animaletti, il simbolo della Florida. Informazioni utiliSi può volare a Miami a prezzi vantaggiosi con American Airlines facendo scalo a New York, il prezzo del volo a/r, compreso di tasse, parte da 430 € (www.americanairlines.it). Talavera (2299 Poce de Leon Boulevard, Coral Gables, tel. 305.4442955) è un ristorante spagnolo da poco aperto in Coral Gables: da provare il guacamole e los quesos fundidos. Per dormire: The South Beach Hotel è un gioiello art deco dagli interni vivacissimi, arredato dai fashion designers più fantasiosi di Miami (www.thehotelofsouthbeach.com). Al Four Season si gode della compagnia delle statue di Botero, di una piscina incastonata tra i grattacieli di Brickell (www.fourseasons.com/miami).Per il calendario di Art Basel Miami, www.artbaselmiamibeach.com. Con Go Miami Card si può godere di ingressi scontati e numerosi vantaggi (ww.GoMiamiCard.com).